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Albert Espinosa è come i suoi libri: profondo, allegro, impegnato. Non insegna nulla a nessuno, ma è impossibile conoscerlo, di persona o attraverso i suoi libri, senza imparare qualcosa. Ciò che la vita e la malattia gli hanno ispirato emerge prepotente dalla sua scrittura: che ogni esperienza è un'avventura, e come tale va vissuta, senza piegarsi alle regole astratte di un mondo che crea norme e costumi solo per addomesticarci, che ci illude di essere immortali solo per impedirci di cogliere l'attimo e goderci l'esistenza. Con questo romanzo, Espinosa narra la storia di cinque ragazzi che si oppongono a quel mondo dalle regole aride e insensate e affida loro il suo messaggio più forte: amare il proprio caos, ciò che rende diversi, ciò che gli altri non capiscono o vorrebbero cambiare. Amare le proprie contraddizioni, il dolore e la rabbia, perfino il lutto: perché ogni esperienza è un'occasione da non perdere, per comprendere se stessi e per rendere perfino la morte una meravigliosa avventura.